una soluzione contro il riscaldamento globale o un azzardo pericoloso?
Cresce l’interesse per la geoingegneria climatica, un insieme di proposte per manipolare il sistema climatico terrestre su scala planetaria. L’obiettivo è quello di contrastare gli effetti del riscaldamento globale, come l’aumento delle temperature, eventi meteorologici estremi e l’innalzamento del livello del mare.
Le principali tecnologie proposte:
- Geoingegneria solare: mira a riflettere una parte della luce solare nello spazio, ad esempio iniettando particelle di aerosol nell’atmosfera o posizionando schermi solari nello spazio.
- Rimozione del biossido di carbonio: prevede l’assorbimento e lo stoccaggio del CO2 dall’atmosfera, utilizzando tecniche come la forestazione su larga scala o la cattura diretta dell’aria.
- Geoingegneria marina: include proposte per modificare l’oceano, ad esempio aumentando la sua capacità di assorbire CO2 o influenzando le correnti marine.
Vantaggi potenziali:
- Raffreddamento rapido del pianeta, potendo mitigare gli effetti più urgenti del cambiamento climatico.
- Guadagnare tempo per implementare soluzioni a lungo termine come la decarbonizzazione.
- Proteggere le popolazioni più vulnerabili dagli impatti climatici.
Svantaggi e rischi:
- Incertezza e potenziali effetti collaterali imprevisti: le tecnologie sono ancora in fase di sviluppo e non è possibile prevedere con certezza le loro conseguenze a lungo termine per l’ambiente e gli ecosistemi.
- Mancanza di governance internazionale: non esiste un quadro normativo internazionale per regolare lo sviluppo e l’utilizzo della geoingegneria climatica, sollevando questioni di equità e responsabilità.
- Rischio di dipendenza e rinvio delle azioni di riduzione delle emissioni: l’utilizzo della geoingegneria potrebbe indurre a procrastinare le necessarie misure per ridurre le emissioni di gas serra, ostacolando una vera soluzione alla crisi climatica.
Il dibattito in corso:
La geoingegneria climatica è un argomento controverso, con forti opinioni contrastanti. La comunità scientifica è divisa, con alcuni che sostengono la ricerca e lo sviluppo controllati, mentre altri chiedono una moratoria o addirittura un bando completo.